Occasioni e Oklo-sioni

occasioni e AI

L’industria delle turbine a gas, attualmente in mano ad un oligopolio di tre aziende (la giapponese MHI, la tedesca Siemens e l’americana GE Vernova) sta conoscendo una nuova età dell’oro a causa di un aumento importante della domanda generato dalla fame di elettricità dell’industria AI. E pensare che solo pochi anni fa il settore delle turbine a gas era dato per morto.

Le utility statunitensi e gli sviluppatori di intelligenza artificiale hanno lanciato una corsa coordinata alle turbine a gas, spinti da OpenAI e dal progetto Stargate da 500 miliardi di dollari di SoftBank per investire in infrastrutture di intelligenza artificiale, comprese le centrali elettriche a gas.

Si prevede che quest’anno gli Stati Uniti rappresenteranno il 46% degli ordini globali di turbine a gas, in aumento rispetto a una media storica recente del 29%. Gli sviluppatori di data center stanno persino sviluppando centrali elettriche a gas indipendenti dalla rete. Mitsubishi Power ha raddoppiato gli ordinativi e per gli altri produttori pare che l’incremento ordini sia anche superiore tanto che i produttori ora richiedono depositi per prenotare i posti in coda (schema di vendita già utilizzato durante un altro boom nei primi anni 2000) oltre ad applicare sovrapprezzi per consegne anticipate. Ad aprile, GE Vernova ha dichiarato di aver esaurito in gran parte le scorte per il 2026 e il 2027. Ora è in trattativa con i clienti per la consegna nel 2030.

Mitsubishi Power prevede un’elevata domanda per almeno cinque-dieci anni, a causa della forte domanda di intelligenza artificiale. Ritiene che questa fase sia fondamentalmente diversa dalla crisi del mercato delle turbine a gas intorno al 2000, causata dalla deregolamentazione del settore energetico statunitense.

Mentre i produttori di energia cercano di soddisfare sempre più la domanda di intelligenza artificiale negli Stati Uniti, si fa concreto il rischio di trascurare il prossimo motore di crescita del consumo di gas naturale: i mercati emergenti. Questi paesi hanno bisogno di energia per alimentare il loro sviluppo che dipende solo in minima parte dagli investimenti in AI. Anzi in questo momento la domanda di turbine a gas per alimentare lo sviluppo dell’AI, pone un serio problema di approvvigionamento per i paesi in via di sviluppo. E questo li porterà nel breve periodo a privilegiare le fonti fossili dove la Cina domina sicuramente nel sud-est asiatico. Tutte le turbine a gas sono state acquistate da americani, europei e paesi del Medio Oriente; sarà molto difficile per le economie emergenti asiatiche aumentare la loro esposizione al gas naturale.

E questo vale a maggior ragione per le fonti non fossili dove il nucleare gioca la parte da leone. E la scommessa degli attori coinvolti in progetti AI, almeno quelli più in vista, si concentra sui micro-reattori di cui abbiamo già tracciato alcune caratteristiche tecniche nel nostro Approfondimento del 8 agosto 2025 in cui abbiamo parlato anche dei principali attori in questo ambito. Oggi, la storia e le performance ci portano a parlare di uno di questi attori: Oklo Inc.

Oklo – che prende il nome dalla località del Gabon in cui si è verificato l’unico esempio naturale di fissione nucleare – è un’azienda che non ha ricavi, non ha licenze per gestire reattori e non ha contratti vincolanti per la fornitura di energia.

Ma questo non ha impedito alla startup con sede nella Silicon Valley di cavalcare l’ondata di entusiasmo degli investitori che ha spinto la sua valutazione in borsa oltre i 20 miliardi di dollari, con un aumento di oltre il 500% dall’inizio dell’anno.

L’azienda, sostenuta da Sam Altman (che ne è stato presidente supervisionandone la quotazione in borsa) e con stretti legami con il segretario all’energia di Donald Trump, si è posta obiettivi ambiziosi per fornire energia commerciale ai suoi primi clienti nel 2027, dopo aver avviato il progetto pilota in Idaho il mese scorso.

Oklo, guidata dai coniugi Jacob e Caroline DeWitte (entrambi con un dottorato in ingegneria nucleare al MIT), immagina un futuro alimentato da una nuova generazione di piccoli reattori modulari che utilizzano sodio liquido anziché acqua come refrigerante.

L’azienda punta a diventare leader tra le aziende che forniranno ai data center ad alto consumo energetico l’energia di cui hanno bisogno per alimentare il boom del AI.

Tuttavia, l’impennata delle sue azioni, sostenuta dall’entusiasmo degli investitori al dettaglio che rappresentano una quota sproporzionata dei suoi azionisti, ha preoccupato gli esperti, che temono un surriscaldamento del titolo. È tra le aziende pre-ricavi con il valore più alto quotate negli Stati Uniti.

Oklo ha recentemente conosciuto ritracciamenti importanti del corso (abbondantemente a due cifre), a dimostrazione delle preoccupazioni per la sua valutazione esorbitante.

La strabiliante performance di Oklo ha alimentato le critiche di coloro che affermano che ha beneficiato dei legami con l’amministrazione americana che l’ha sostenuta per diversi programmi federali. Il segretario all’energia è un ex membro del consiglio di amministrazione di Oklo.

A maggio Trump invitò DeWitte alla Casa Bianca per un evento in cui il presidente si impegnò a quadruplicare la capacità nucleare degli Stati Uniti entro il 2050, commissionando con un ordine esecutivo 10 nuovi reattori di grandi dimensioni a Westinghouse (si veda il nostro Approfondimento del 27 giugno 2025). Nonostante sia decisamente Westinghouse la beneficiaria principale delle attenzioni della Casa Bianca, agli osservatori non sfugge che il dipartimento dell’energia ha selezionato Oklo per programmi volti ad accelerare la costruzione di reattori a basso tenore di carbonio (SMR) e di impianti di fabbricazione di combustibile nucleare, e si è impegnato a fornirle un combustibile per reattori specializzato e scarso valutando la possibilità di concedere l’accesso al plutonio di qualità militare per produrre il suo combustibile. Perché è proprio questo il punto di forza di Oklo: produce – o sostiene di farlo – combustibile per i micro-reattori. Questo verticale, unito al sostegno politico, ha contribuito a dare a Oklo un vantaggio rispetto ai rivali e spiega il motivo per cui gli analisti di Bank of America attribuiscono all’azienda un valore maggiore rispetto ai colleghi sviluppatori di SMR NuScale Power e Nano Nuclear Energy.

Il conflitto di interessi preoccupa non solo l’opposizione, ma anche gli investitori e gli azionisti il 13% dei quali ha venduto il titolo allo scoperto convinto che i DeWitte abbiano sottovalutato il tempo e il denaro necessari per commercializzare la tecnologia. Anche la decisione della Commissione per la Regolamentazione Nucleare degli Stati Uniti di respingere una precedente richiesta di Oklo per la costruzione di un reattore raffreddato a sodio nel 2022 ha sollevato interrogativi. Alcuni esperti nucleari hanno evidenziato il fallimento dei reattori raffreddati a sodio costruiti negli Stati Uniti tra il 1950 e il 1976: il sodio liquido è altamente corrosivo, infiammabile ed esplosivo a contatto con aria e acqua. Molti paesi hanno già tentato di costruire questi reattori, ma non sono riusciti a dimostrarne la fattibilità commerciale su larga scala.

Ma più che dei conflitti di interesse la classe politica dovrebbe preoccuparsi dei rischi di proliferazione, poiché i piani di Oklo vedrebbero il plutonio passare nelle mani dell’industria privata, dove potrebbe essere a rischio di dirottamento o furto da parte di coloro che cercano di costruire una bomba atomica.

I DeWItte insistono sul fatto che la tecnologia di raffreddamento al sodio ha fatto passi da gigante e che presenta un vantaggio in termini di sicurezza rispetto ad altri tipi di reattori perché non richiede una pressione così elevata. Questo può ridurre i costi, un fattore che in precedenza ha ostacolato i progetti nucleari. Del resto TerraPower, l’azienda nucleare fondata da Bill Gates, e Aalo Atomics stanno perseguendo una tecnologia simile.

Altman ha lasciato il consiglio di amministrazione ad aprile 2024 per evitare qualsiasi potenziale conflitto di interessi, mentre Oklo intensificava i colloqui con le aziende di intelligenza artificiale sui contratti energetici. Oklo ha finora firmato memorandum d’intesa non vincolanti con i clienti delle Big Tech, ma nessun accordo di acquisto di energia giuridicamente vincolante, un’ulteriore fonte di preoccupazione per alcuni analisti.

E poi ci sono gli azionisti. Non solo quelli che vendono allo scoperto, ma anche l’esercito dei piccoli azionisti che non danno certo solidità ad un progetto innovativo che richiede solidità; quella tipica solidità che danno gli investitori istituzionali o i tradizionali accordo di finanziamento nucleare.

Noi apprezziamo molto i progetti innovativi a patto che non ci siano questi commistioni con la politica e che gli attivi immateriali (brevetti, contratti di fornitura solidi, ecc.) siano presenti se non addirittura a bilancio. Altro punto è lo svilimento dell’impiego dei micro-reattori che a giudicare dalla storia di Oklo sembrerebbero destinati ad alimentare prepotentemente l’industria dell’intelligenza artificiale, quando invece avrebbero molti altri usi dove i micro-reattori costituiscono una soluzione ottimale (come la fornitura in regioni remote).

 

Disclaimer

Il presente post esprime l’opinione personale dei collaboratori di Custodia Wealth Management che lo hanno redatto. Non si tratta di consigli o raccomandazioni di investimento, di consulenza personalizzata e non deve essere considerato come invito a svolgere transazioni su strumenti finanziari.