Le royalties sono pagamenti effettuati da una parte (Entità Operativa) ad un’altra parte (Entità Proprietaria) che genera valore (sia essa un bene materiale o immateriale) in cambio dello sfruttamento di questo attivo (vedi Figura 1).
Figura 1. Royalties: schema di pagamento.
Un investitore può acquistare il diritto ad incassare le royalties dall’Entità Proprietaria (solitamente) oppure dall’Entità Operativa che per saltare un passaggio nel pagamento verserà le royalties direttamente all’investitore.
Di seguito analizzeremo come prezzare le royalties e a quali rischi si espone l’investitore. Ma per questi approfondimenti occorre prima conoscere in quali tipi di royalties si può investire. Infatti questo tipo di investimento alternativo consente una vera e propria diversificazione di portafoglio. Le royalties più conosciute sono decisamente quelle sulla musica che appartengono alla più ampia categoria del Copyright, che oltre ai brani ed album musicali ricomprende anche i libri e l’arte in generale. Ogni volta che un brano musicale viene riprodotto (es. in televisione, alla radio), un disco, un libro o una opera d’arte viene venduta deve essere pagata una royalty al titolare del diritto. In modo molto simile si comportano altre proprietà intellettuali come i brevetti il cui sfruttamento può essere concesso ad Entità Operative in cambio di royalties.
Anche l’estrazione di minerali e risorse energetiche (gas, petrolio, ecc.) generano un flusso di royalties ai proprietari dei terreni sotto cui insistono queste risorse.
Ed infine il flusso generato da un contratto di franchising è sicuramente una royalty.
Stabilito quindi che è possibile costruire un portafoglio diversificato di royalties si tratta ora di capirne i rischi e soprattutto le modalità di investimento. Il rischio principale è valutativo perché si tratta di prezzare un flusso di incassi futuri. In questo l’investimento in royalties non è così difforme da quello in private equity ed infatti si usano metodologie di valutazioni simili come il Discounted Cash Flow (DCF) ed i multipli P/E. Inutile dire che queste metodologie sono soggette a parecchie criticità come la determinazione del flusso di incassi (se non costante), del tasso di sconto (il WACC) e soprattutto l’orizzonte temporale (se non viene fissato contrattualmente).
Ovviamente c’è anche un rischio controparte legato sia all’insolvenza del debitore sia al fatto che occorre accertarsi con dovizia di precisione e certezza del fatto che il venditore delle royalties sia l’effettivo titolare dei diritti che trasferisce.
Non appaiono invece particolarmente rilevanti altri rischi tipici degli investimenti non alternativi (es. equity e bond) come la volatilità del mercato. Anzi l’investimento in royalties dovrebbe proprio essere non-correlato con le asset class tradizionali e per questo offrire una buona diversificazione del portafoglio.
Risulta invece particolarmente critico il rischio liquidità. Solitamente gli investimenti alternativi sono poco liquidi, ma nel caso delle royalties disponiamo di marketplaces piuttosto interessanti che sono delle vere a proprie borse ad asta. Tra queste segnaliamo:
- – Royalty Exchange: è il più grande mercato di diritti d’autore al mondo e funziona in modo simile alle borse valori (nella parte che concerne le aste). I potenziali acquirenti interessati all’opera completa o parziale di un titolare di diritti fanno un’offerta per la royalty. Il vincitore si aggiudica la possibilità di richiedere un futuro reddito da royalty.
- – SongVest: proprio come le singole azioni possono essere vendute e negoziate come pacchetti, le canzoni, gli album e altri asset musicali possono essere raggruppati in IPO le quali fanno guadagnare gli investitori di SongVest ogni volta che una canzone o composizione associata viene riprodotta (diffusa), venduta o acquistata.
- – Royal: Gli investitori che scelgono Royal come borsa di scambio ricevono token (su blockchain) correlati a una particolare percentuale di ricavi da streaming per un brano musicale. Questo sistema consente agli investitori di riscuotere un flusso di royalties insieme agli artisti che producono la loro musica preferita.
- – Cypress Growth Capital: è una solida opzione di royalty da prendere in considerazione se siete interessati a investimenti aziendali, innovazioni tecnologiche, piccole imprese, finanziamenti di rischio e opzioni simili.
L’ultimo aspetto di questo tipo di investimento che suggeriamo di valutare attentamente è il profilo fiscale che ovviamente va analizzato con un consulente esperto per quanto attiene al domicilio fiscale dell’investitore. Generalmente le royalties evitano la doppia imposizione e questo determina chiaramente un vantaggio competitivo rispetto ad altre forme di investimento.
Disclaimer
Il presente post esprime l’opinione personale dei collaboratori di Custodia Wealth Management che lo hanno redatto. Non si tratta di consigli o raccomandazioni di investimento, di consulenza personalizzata e non deve essere considerato come invito a svolgere transazioni su strumenti finanziari.