Siamo felici di apprendere che lo scorso giovedì il ministero dell’economia ucraino e la SECO hanno firmato un protocollo di intesa per selezionare progetti di ricostruzione urgenti da affidare a imprese elvetiche private già presenti in Ucraina. A queste aziende se ne aggiungeranno altre che ancora non operano in Ucraina con progetti sostenuti da 500 milioni di franchi stanziati lo scorso giugno dal Consiglio Federale.
Questo primo passo si inserisce in un disegno più ampio che prevede un sostegno di 5 miliardi di franchi fino al 2036 diviso in due tranche da 1.5 miliardi per il triennio 2025-2028 ed i restanti 3.5 miliardi per il periodo dal 2029 al 2036.
Per il momento si tratta di intenzioni che vanno ratificate, ma a regime si può notare come il contributo della Svizzera rapportato al PIL del paese sia significativo. La Banca Mondiale, congiuntamente alla Commissione Europea e alle Nazioni Unite, stima che i danni ammonteranno a 486 miliardi di dollari in 10 anni. Considerando che, sempre secondo la Banca Mondiale, la Svizzera contribuisce per uno 0.84% al PIL mondiale (misurato in dollari, vedi grafico) e che il periodo di sostegno si estende oltre i 10 anni, ci piace far notare che, in prospettiva, la Svizzera sta contribuendo alla ricostruzione Ucraina per una percentuale di poco superiore al 1% del fabbisogno stimato e quindi superiore al suo peso sull’economia globale.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) in Svizzera era pari a 884.94 miliardi di dollari statunitensi nel 2023, secondo i dati ufficiali della Banca Mondiale. Il valore del PIL della Svizzera rappresenta lo 0,84 percento dell’economia mondiale. Fonte: Banca Mondiale.
Disclaimer: Il presente articolo esprime l’opinione personale dei collaboratori di Custodia Wealth Management che lo hanno redatto. Non si tratta di consigli o raccomandazioni di investimento, di consulenza personalizzata e non deve essere considerato come invito a svolgere transazioni su strumenti finanziari.